La narcisistica quanto assai praticata analisi delle parole chiave con cui gli utenti accedono al proprio blog, vizio privato di ogni blogger a dispetto della pubblica ostentazione di disinteresse, è forse, oltre che una morbosa curiosità, anche un piccolo specchio di se stessi, un indiretto sensore di un altrettanto indiretto strumento di espressione. Una mediazione (parole chiave) di una mediazione (blog) di una mediazione (scrittura).
Ci sarà qualcosa sotto tutti questi “veli”? Ok, lasciamo perdere le domande troppo complesse. Ad ogni modo debbo annotare, non senza una una certa soddisfazione, che mediamente gli utenti di Google capitano su questo modesto spazio cercando cose come: intranet, mangement (ovvio…) paratassi, ipotassi, linguistica, anastilosi, Bauman, Goffman, entropia, comunità, denotativo, capirinha, Jakobson, semiosi, Derrida, letteratura, metonimia, simboli, azienda. Eccetera.
Grande soddisfazione della mia parte intellettuale, anche se non so se coincida con la mia parte sana.