Dunque, ieri faccio lezione sul web writing a questi ragazzi del master, tutti giovani, belli e motivati. Pensiero: si vede che non lavorano in un’azienda.
Parlo, parlo, parlo, e mostro slide a mitraglietta cercando di mettere in moto le mie (poche) doti di affabulatore. Pensiero: devo fidarmi di più di me stesso e fare meno slide. Anche se, a minare la mia sicurezza si aggiunge il fatto che una delle “allieve” continua a guardarmi e a ridacchiare. Al che, nell’intervallo, le chiedo: scusa ma cosa hai da ridere? Lei mi risponde, come per tranquillizzarmi: “No, è che lei fa ridere”. Fiuuu, meno male. Pensavo fossero le slide, o il tema della lezione e invece no, sono proprio io.
Il web writing, come ciascuno può capire, non è una cosa che si insegna: la scrittura non si insegna, possiamo solo cercare di limitare gli errori più comuni, dare consigli di buon senso, e sperare. Ma sono ragazzi svegli, credo lo abbiano capito. La coordinatrice del master comunque sembra soddisfatta: il suo viso mi sembra particolarmente illuminato. Si vede che quando voglio riesco ad essere quasi normale, anche se lei ha capito che sotto sotto.. Ok, Alla fine, come di consueto, una di loro mi chiede se voglio prenderla a lavorare con me.
Pensiero: ma perché alla fine mi ritrovo sempre in veste di promotore di Alcatraz?