Uno guarda i referrer, poi va sulla pagina di Google relativa ad una delle ricerche che lo hanno condotto da lui, e scopre un interessante articolo sulla didattica costruttivista, scritto da un certo Filippo Trasatti (e chissà chi è). Bello. Il senso è che le mappe mentali, concetto assai battuto dai teorici “a la page” (forse anche il sottoscritto, sigh)non sono mai “innocenti” ma nascondono uno sfondo ideologico non perfettamente esprimibile (come tutti gli sfondi ideologici che si rispettino…). Ottima anche la bibliografia e, naturalmente, incipit tratto da un noto aforisma wittgensteiniano. Bateson a manetta, ragazzi…