La lettura delle novità pubblicate su Portalino.it mi provoca sempre una certa ilarità, unita ad un sano scetticismo illuminista. In genere sI parla di strepitose innovazioni nel settore bancario, e questa è volta della intranet di Unicredit. Sintesi dell’articolo: prima in Unicredit c’era un gran casino fatto di undernet disomogenee con contenuti scadenti e assolutamente inutili. Poi, dopo che si sono fatti il mazzo così per un anno intero (si presume nel 1998-99) e dopo che il management ha mosso le chiappe e aprerto il portafogli, ecco che arriva il superPortale con il framework comune, le applicazioni personalizzate e l’approccio strategico (leggi: prima si usava solo come accessorio e adesso invece è un supporto all’attività.)
Ok, vediamo. Io, casualmente, sono un cliente Unicredit: un giorno dell’anno scorso (a megaportalone avviato) vado in banca per accendere un nuovo conto corrente: il consulente, persona cortese, paziente e anche competente mi spiega che c’è opzione “giusta” per me (leggi: correntista sfigato). Basta scaricare il modulo con le condizioni e firmarlo. Ok, e allora vediamo ‘ste condizioni. Vedo che Il consulente si attacca alla intranet (sezione tipo “contattualistica”) e comincia a navigare: e naviga di qua, e naviga di là, e poi torna indietro, e poi cambia categoria.
Conversazione:
– io: ehm è la vostra intranet?
– Lui: si
– Io: e..come va, come va?
– Lui: mah, abbastanza bene
– Io: Ma il modulo non si trova…
– Lui: eh, si. Però, aspetti, mi ricordo che era, dunque…vado qua…(pensiero mio: sta dando la colpa a se stesso e non al sistema)
Dopo 5 minuti
– Io: perché non prova con il motore di ricerca? (n.b. piazzato al centro in bella evidenza)
– Lui: ah, no non si trova mai nulla, ma..aspetti (finalmente trova il modulo e lo stampa)
Domanda: Questo è l’approccio strategico? E se non fosse stato strategico cosa sarebbe successo? Pernacchie?