Ripesco questa intervista rilasciata alla rai da Clifford Geertz, l’antropologo che rinnovato la disciplina proponendo il suo modello interpretativo e introducendo alcuni concetti nuovi (come quello della “thick description”, a sua volta mutuata da G. Ryle).
Perché un combattimento di galli a Bali dovebbe rivelarci di più rispetto ad uno studio statistico-sociologico ad ampio raggio?
In realtà Geertz è padre, suo malgrado, di tante tendenze di pensiero contemporanee: la culura come fatto semiotico, il passaggio dalla descrizione all’interpretazione, l’interesse per il processo di costruzione dei significati, lo svincolamento del concetto di cultura dall’impoverimento del manufatto e dallo psicologismo dei comportamenti appresi, l’interesse per l’interazione simbolica, la necessità di uscire da una visione positivistica del fatto culturale.