Insomma, le intranet aziendali devono essere diventate un argomento terribilimente serio, se anche lo SDA Bocconi, per bocca del suo periodico Ticonzero, comincia ad occuparsene. Recitando la litania di sempre: grandi attese, pochi risultati, eccesso di aspettative tecnologiche, pochi contenuti, scarsa attenzione all’utente finale. C’è da chiedersi se in giro ci sia una sorta di epidemia che costringe le aziende a fare sempre gli stessi dannati errori. Errori ben sintetizzati nell’articolo di Roberto Cobianchi: “La progettazione centrata sull’utente è alla base del successo dell’Intranet“, articolo che potete scaricare in PDF (e vi invito caldamente e farlo).
Ora, la tesi sostenuta da Cobianchi (assolutamente condivisibile) è: le intranet che riflettono solo i sogni manageriali o tecnologici del vertice non hanno successo. Ma perché, se basta così poco, le intranet non sono centrate sull’utente? La risposta getta purtroppo inquietanti ombre sulla gestione mangeriale delle nostre imprese. Centrare sull’utente una intranet non è come fare del marketing accurato su inernet: è qualche cosa che riguarda il nostro modo di lavorare, i nostri procssi decisionali, le nostre scelte strategiche, i nostri assetti organizzativi. Significa, udite udite, coinvolgere il personale operativo nel progetto. E magari ascoltarlo anche. Ma il personale operativo è, per i nostri manager, una massa informe, una specie brusio di fondo risentito e maldestro, e non un insieme di teste pensati.
Forse la tesi di Cobianchi va ribaltata in maneira più illuminante: la progetazione basata sul Vertice è alla base dell’insuccesso dell’intranet. Complimentoni. E buone stock option a tutti.