Spesso, parlando di intranet, enfatizziamo gli aspetti di comunicazione e gestione della conoscenza lasciando un po’ da parte, come un imbarazzante convitato di pietra, i processi operativi che pure intranet dovrebbe e potrebbe supportare. Anche se, diciamocelo, sono spesso proprio esigenze biecamente operative, molto localizzate e assai specifiche che giustificano lo stanziamento di un budget per un progetto intranet.
E in realtà sono moltissime le applicazioni che possono essere realizzate in intranet per migliorare i processi di lavoro (si, proprio quella cosa pesante, strutturata e intoccabile intorno alla quale tutto ruota: la produzione). E questo è possibile per il semplice motivo che oggi buona parte dell’attività di tutti (nessuno escluso) è fatta di cose immateriali: dati, informazioni, report, fogli excel, idee volanti, risorse documentali, cifre eccetera. Spesso il nostro lavoro consiste nel prendere un dato, lavorarlo e rimetterlo da un’altra parte e buona parte delle attività può essere “tradotta” in questa prospettiva. Bene, con intranet queste cose immateriali possono essere fatte girare in modo diverso e più produttivo per tutti. Si chiama Business intelligence.
Ok, l’articolo è scritto tutto in corporatese-markettaro stretto (tipo: “implementare soluzioni di business intelligence per un mercato dove il time-to-market è un assett competitivo…”, ecco cose così) e con un font tipo verdana-10che viene da impiccarsi: ma quelli di DataManager online sono fatti così. Ad ogni modo i casi di riportati in questo articolo sono interessanti anche se si concentrano, come prevedibile, solo sulle soluzioni tecnologiche adottate.