Ci può essere un rigore anche nelle libere riflessioni, una disciplina attenta e misurata del libero pensiero, un’intertestualità rivelatrice (Borges?), un vero e proprio canone dell’imprevisto. Ci può essere tutto questo, e in fondo chiunque si avvicini alla scrittura (come scrittore o come lettore, indifferentemente) ne fa, in genere, esperienza diretta. Questa pudicità pubblica, questo continuo e sistematico allontanamento , ironico (forse), certamente intimo e rigoroso, questo gioco, di rimandi precisi e di infinite assonanze, potremmo forse chiamarlo Mondo, poco importa se mondo dei sensi, mondo dei pensieri o mondo delle parole (scusate lo stile, sto leggendo Derrida…).
Misteriosa, lontana, enigmatica, è tornata Clelia. Tanta Filosofia, molte riflessioni e intrecci, fortunatamente, infiniti. Attenzione! Solo per autentici amanti del dubbio…