Spesso sentiamo dire, non senza una certa dose di pomposità, di quanto la scrittura web abbia più a che fare con lo spazio che con il tempo. Mentre le linee scritte di un libro corrisponderebbero perfettamente a quella che De Saussure chiamava la linearità del segno linguistico, ovvero la sua disposizione temporale in una successione, la scrittura sul web avrebbe una connotazione “topologica” (Bolter) molto lontana dalla riproduzione lineare del suono.
Già. Ma se poi proviamo a dare qualche esempio di questa scrittura topologica ci troviamo, a volte, in imbarazzo. Certo, possiamo trovare degli esempi che si avvicinino, ma spesso rimaniamo nel regno della speculazione. Beh, e allora voglio segnalarvi qualche cosa di assolutamente unico, che testimonia perfettamente come l’idea di scrittura “topologica” possa essere qualche cosa di più di una semplice suggestione da filosofi.
Eccolo qui: premiato al concorso “Scrittura mutante” della Fiera del libro di Torino dell’anno scorso, 2005… geniale (grazie a Leuca per la segnalazione). Servono anche le casse…