Il concetto di “tag” è alla base delle maggiori applicazioni del web 2.0 in giro per la rete. Ma se mi chiedete come questo concetto sia applicato concretamente nelle intranet italiane, beh devo dire che mi sembra ci sia un vuoto sconsolante (e mi sembra che questo vuoto sia qua e là confermato anche dal collega Roberto Cobianchi nel suo bellissimo blog).
Mentre consulenti come Jane McConnell macinano survey nelle quali si evidenzia un’evoluzione profonda verso questa modalità di approcciarsi ai contenuti, in Italia ci barcamenianmo ancora con gli elefantiaci “Enterprise portal”. Mah.
Suggerisco due possibili applicazioni, di facile implementazione. Chi riuscisse a realizzarle per favore me lo segnali su questo blog che lo mettiamo a fattor comune.
1) Le notizie e i documenti su intranet non vengono più archiviati in sezioni specifiche (ad esempio Risorse Umane, Amministrazione, novità contrattuali, casi di successo, ecc), ma vengono “tagghizzate”, esattamente come fa, ad esempio “Punto informatico“. Così, una stessa informazione può essere classificata in vari modi ed essere ritrovata in più punti a seconda delle diverse “mappe mentali” del dipendente. Una stessa news potrà avere, ad esempio, una collocazione nella pagina tagghizzata “documenti normativi”, una in “Risorse umane”, una in “Formazione” ecc. Ecco fatto.
2) A questa classificazione “dall’alto” (anche se multidimensonale) ogni dipendente può aggiungere i suoi tag, che permettono così di rilcassificare le informazioni secondo un criterio “dal basso” (creando di fatto una folksonomia sulle notizie e i documenti). Ovviamente si potrà poi cercare all’interno di questa folksonomia secondo gli ormai consolitati criteri dei tagi più battuti, più visitati ecc…
Fatelo: vi risparmierete imbarazzanti discussioni medioevali su dove classificare l’ennesimo ornitorinco documentale e farete un passo in avanti verso una intranet veramente collaborativa.