Il Barcamp è stato, come era prevedibile, un’esperienza elettrizzante, anche se non ho potuto vedere molto perché dovevo partire. Ma credo di aver capito che:
– L’intellighenzia della blogosfera e della rete italiana non è fatta di giovani pischelli ma di arzilli quarantenni con la maglietta e lo zainetto. Il che è confortante, perché credevo di essere il solo pirla in giro (non nel senso dell’intellighenzia, ma della maglietta e dello zainetto)
– In giro c’è gente in gambissima, molto fichi e interessanti e spiritosi e innovativi, e quindi se avete problemi di autostima non andate al Barcamp
– Al Barcamp ci sono solo i guru e gli appassionati come me, ma pochi giornalisti e pochissime aziende. Il che getta una luce fosca sul rapporto tra il mondo del web-pensiero e il resto della società. Per cui se pensate di potere fare affari o conoscere clienti, non andate al Barcamp
– tutti si salutano e si conoscono e c’è un’aria davvero elettrica, come quando è imminente la costruzione di qualche cosa. E forse si sta veramente costruendo qualche cosa. In ogni caso, se vi sentite un po’ degli emarginati, non andate al Barcamp
– Gli interventi sono interessanti, e il bello è che si saltano molti preliminari e si va subito al dunque. Sono interventi complessi, quello di Quintarelli me lo sono proprio goduto, ma anche molto tosti, e lo dice uno che di queste cose un po’ ci mastica. Per cui se avete poche competenze in materia, non andate al Barcamp
– Come ho detto sono tutti molto simpatici e chiacchieroni, ma sono anche tutti impegnati a “rimediarsi” l’un l’altro, con telecamere e macchine fotografiche digitali. Mi raccomando, se non avete una macchina digitale, non andate al Barcamp.
– Aggiunta dell’ultima ora: tutti hanno computer fichissimi con la mela, il pinguino, e stranissimi programmi installati sopra. Tutti sono connessi wi-fi e si affollano l’uno sul notebook dell’altro. Per cui vi dò un consiglio: se avete un portatile senza connessione wi-fi, con dentro solo Office e, come sistema operativo, una cosa tipo Windows 98, non portatelo al Barcamp.
Siccome era la prima volta che partecipavo, questo è un resoconto impressionistico: quando mi sarò abituato allo stile riuscirò forse a entrare nel merito di alcune questioni (forse).
Ringrazio tutti quelli che ho incontrato (come ad esempio Zoro, che però non conoscevo) e che finalmente ho visto di persona, il che è sicuramente l’esperienza più sconvolgente di tutte. Grazie a tutti.