Finalmente un libro serio, documentato, intelligente sull’editoria cartacea e sui cambiamenti che le nuove tecnologie, le nuovi generazioni e i nuovi stili di vita impongono al mestiere del giornalista. L’ultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta non è il solito manuale per fare il giornalista nell’epoca di internet, con quattro consigli appiccicati presi dalla letteratura corrente. E’ un vero libro-inchiesta, aggiornato e preciso, con numeri e citazioni di fonti interessanti e pertinenti.
Insomma, il libro di un giornalista che sa fare il suo mestiere e non prova a fare il mestiere degli altri per essere alla moda. E che ci regala un’analisi completa di un fenomeno che è sotto i nostri occhi da troppo tempo perché possiamo inquadrarlo con precisione.
Vittorio Sabadin ci fa fare un passo indietro e analizza la crisi dei giornali cartacei da tutti i punti di vista, a partire dalla rivoluzione dei formati, passando per la guerra strisciante con i giornali gratuiti e la “free press” fino ad arrivare a internet, ai blog e al citizen journalism.
Sabadin è un giornalista tradizionale, della “vecchia guardia”, che conosce benissimo vizi, virtù e abitudini dei suoi colleghi. E in fondo è proprio a loro che parla, per avvertirli, dati alla mano, che nessuno, oggi, può ancorarsi al passato in nome di una professione che deve ritrovare un suo statuto e una sua collocazione.
Un libro che si legge come un romanzo e che, pur mostrando una perfetta conoscenza delle nuove tendenze, non concede nulla alla terminologia e alle facili euforie del momento. Sabadin, da giornalista “tradizionale”, sa guardare al nuovo senza tabù ma anche senza la superficialità e la presunzione di chi è salito sul carro dei vincitori e sente la Storia dalla sua parte.
Un libro che ci fa capire, indirettamente, che di giornalisti seri ce n’è ancora bisogno. Eccome.