Toby Ward segnala il caso della intranet di Motorola, decisamente improntata a logiche 2.0. Il caso è interessante, tra le altre cose, perché pone in luce il ruolo degli “evangelisti”, ovvero di quelle “elite professionali” che in qualche misura fanno da traino o “testa di ponte” nello spingere le persone ad adottare i nuovi modelli di collaborazione e comunicazione (ma, in generale, tutti i nuovi modelli organizzativi).
Nel caso della Motorola si è trattato di 250 persone (chiamate “Knowledge champions“), piazzate strategicamente in tutti i settori aziendali. Questo fatto non è un mero accessorio nelle strategie di comunciazione digitale dentro le imprese: per quanto mi riguarda l’individuazione di queste elite e di queste figure-chiave fa parte integrante della strategia di approccio alla intranet.
Può trattarsi di persone particolarmente “skillate” o di settori che culturalmente si trovano più avanti, o di gruppi che si sono trovati, anche loro malgrado, sulla “frontiera”. In ogni caso individuare questi gruppi e queste persone è fondamentale per permettere una adozione “dal basso” di questi sistemi.
Adozione che si basa spesso (come anche nel caso della Motorola) sul passaparola organizzativo.