Fa caldo e Il dentista mi ha massacrato. Ho rotto il salvadanaio (io tengo veramente un salvadanaio) e con il ricavato mi sono comprato un Macbook che non so usare ma che devo per forza imparare prima del prossimo barcamp. Sono un provinciale. Leuca mi fa notare che Duke Ellington ha copiato “In a sentimental mood” da “Monastero ‘e Santa chiara” e a me non viene più voglia di suonarla con il flauto. Mi accingo a finire il libro che sto scrivendo (visto che ho trovato un editore abbastanza stordito da dirmi “sì”). L’estate si preannuncia densa di appuntamenti a cui vorrei mancare. Leuca ha finalmente messo in linea il sito dei concerti nel parco ma non ci scappa fuori il biglietto omaggio. Presto aggiornerò il sito con cose abbastanza interessanti, ma voglio aprire al più presto un blog dedicato ai dettagli della vita quotidiana. Leggo l’ultimo libro di Wenger tradotto in italiano (una figata) dopo una sfilza di cazzate indegne che ho letto solo perché devo capire cosa non fare nel mio prossimo libro (ad esempio citare chiunque passa per strada, riportare interi brani non tradotti, seppellire il lettore di punti elenco senza sostanza, nascondermi dietro formule magiche e mantra manageriali). Devo tagliarmi i capelli, trovare nuovi clienti, andare all’Ikea, comprare lo stereo, migliorare l’intonazione del sax soprano perché quando faccio le note alte sembra che stiano strozzando una gallina. Voglio finirla di fare liste per ogni cosa che devo fare. E voglio finalmente smetterla di pensare che sono in ritardo su ogni cosa.