Partiamo dalla nota regola dell’1%: in genere in internet solo l’1% delle persone crea contenuti, mentre il 9% li modifica e li commenta. E il restante 90%? Sta a guardare. In termini più precisi la situazione è questa, secondo Forrester Research:
In questo rticolo si riassume la situazione, con un occhio alle intranet.
Com’è la situazione in azienda? Ho chiesto un parere al mio ex colloga, compagno di tante battaglie e oggi impegnato a lottare contro alcuni flamer negli spazi di community sulla intranet, limitandomi al fenomeno del tagging. Mi ha risposto così:
“Dopo un mesetto si sperimantazione sulla nostra community fotografia (tipo Flikr) mi sono accorto che ci sono almeno 4 tipologie di utilizzatori di TAG (calcolando pure che l’ho messo come campo obbliatorio!):
gli “esperti” che mi inseriscono anche 10 TAG
gli “interessati” che ne inseriscono 2 o 3 magari sbagliando la forma
gli “scazzati” che ne inseriscono 2 o 3 a vanvera
gli “scocciati” che mi chiedono di eliminare l’obbligo di inserimento
e pensare che stimo parlando di una gestione dei TAG a livello social !!!
Ho anche dato loro una spiegazione di come funzionano e anticipato che a breve saranno visibili nella home racchiusi in una TAG Cloud, etc…
Evidentemente in azienda non c’è quello spirito “libero” che si ritrova su internet e per cui c’è voglia di mettersi in mostra utilizzando al meglio gli strumenti messi a disposizione dai siti 2.0.
Qui (in azienda) sono diversi i motivi per cui le persone usano la community. Si… ci sono anche coloro che sono frequentatori dei social web su internet (e si riconoscono lontani un miglio) ma sono comunque una percentuale ridotta del bacino totale. Le altre due fette di popolazione sono o coloro che la usano perchè non altro di meglio da fare o coloro che hanno scoperto questo “mondo” ma non hanno tempo per stargli dietro con i dovuti accorgimenti…”
Come fare? Proporrei alcune ipotesi:
1) Avere un insieme di tag ufficiale a monte
Avere un sistema di tag definiti (ma “espandibili”) che chiunque pubblica può utilizzare all’occorrenza. Non è certo il social tagging che conosciamo, ma è comunque un passo in avanti perché le informazioni sono inserite in modo “multidimensionale”, ovvero non solo in una sezione specifica, ma in varie situazioni diverse (ad esempio un materiale su una sperimentazione di un nuovo servizio che coinvolge i colleghi lo si potrà mettere “tipicamente” sotto “risorse umane”, ma si potrà aggiungere anche il tag “sperimentazioni” e “nuovi servizi”, permettendo ai colleghi di trovare meglio il materiale. In questo modo vengono fuori anche, alla fine, insiemi di oggetti più coerenti tra di loro.
2) Quali tag ufficiali?
Si potrebbero inserire tag riguardanti le business unit/dipartimento interessato, oppure altri tag riguardanti il tipo di formato o il marco-argomento generale. Come dicevamo, deve però essere possibile utilizzare più tag, cercando di venire incontro alle molte possibili navigazioni
3) Tag “ufficiali” e tag “liberi”
Come dicevamo, ogni contributore dovrebbe essere “costretto” a utilizzare uno o più
tag “ufficiali” (se no la notizia non appare), ma deve essere incentivato ad utilizzare anche tag liberi. Quali? Gli si può proporre un menù che fa apparire i tag che sono stati usati fino a quel momento. E infine come ulteriore scelta gli si dice: non ti soddisfano questi tag? ok, aggiungine tu uno nuovo. In questo modo si facilita l’insrimento e allo stesso tempo si limita la proliferazione
4) Gli utenti che non taggano
Ok, ci sono ovviamente gli scazzati. Va bene, si può lasciare comunque il vincolo di almeno un tag obbligatorio, avvisandoli che se no il contenuto non appare oppure che quei contenuti speriranno ben presto e non saranno più rintracciabili dagli altri.
Sono ovviamente ipotesi: i lavori sono in corso e quando avreo qualche esperienza più stabile ce la racconteremo.
Ciao
***************************************************
Integrazione su tassonomie, tag ufficiali, tag liberi e Folksonomie
Nei commenti a questo post, Gigi ha inserito il link a un suo interessante lavoro sulle folksonomie, che vale la pena di segnalare (ecco il PDf da scaricare).
Al suo interno si trovano degli esempi (che lui ha realizzato in ambito e-learning) di coesistenza tra tag ufficiali e tag generati dagli utenti.