Dunque, Virgilio Genio si è iscritto come follower al mio account su Twitter. Il fatto che un intero sito decida di iscriversi come amico mio su di un servizio che io non ho mai usato mi inquieta un po’. Non lo possiamo considerare spamming, giusto? Ma allora che cacchio è?
Ma passiamo oltre. L’indubbio successo di servizi come Yahoo answers o, per l’appunto, Virgilio Genio, mi richiama alla mente più di una considerazione sulla conoscenza e la sua trasmissione nelle organizzazioni. Sappiamo bene che nelle organizzazioni la conoscenza non è fatta (solo) di documenti, non è fatta solo di procedure, non è fatta solo di comunicazioni ufficiali che circolano dall’alto in basso.
Esistono, come noto, anche conoscenze che fanno da contesto operativo ai documenti, che rendono utilizzabili e vive le procedure, che affiancano – e traducono – le comunicazioni ufficiali.
Esistono conoscenze formali, sedimentate e strutturate, ed esistono informazioni informali, impressionistiche e destrutturate. Esistono le norme ed esistono i consigli; esistono i manuali ed esistono i post-it. Infine, esistono i saperi disciplinari ed esistono i trucchetti da quattro soldi.
Ora, come è ormai noto a tutti, per fare funzionare la baracca occorrono tutte queste conoscenze, ed il grande errore del Knowledge Management di prima generazione è stato, come ormai è noto a tutti, quello di concentrarsi solo sull’informazione strutturata, certificata, documentale.
Ora, credo proprio che se vogliamo provare a governare la conoscenza organizzativa dobbiamo innanzitutto inventarci qualcosa per catturare questo livello immediato, informale, destrutturato, minimale di conoscenza. E in questo senso servizi come Yahoo answers, Virgilio Genio, Linkedin Answers ma anche io lo so possano essere di grande ispirazione.
Credo che in un’ipotetica scala che associ diversi strumenti a diversi tipi di conoscenza, questi ambienti(chiamiamoli “bacheche” di consigli) stanno certamente al primo gradino. Ed è un gradino essenziale. Poi (ho detto poi) arrivano i forum, ancora dopo i blog e i wiki e infine le news ufficiali e i sistemi documentali.
Un sistema di KM come si deve è capace di unire (e di offrire) tutto questo in un unico ambiente. Senza dimenticarci che quello che veramente dà unità al tutto non sono le basi dati unificate, ma le identità e le relazioni tra le persone.
Chiamiamolo “Knolwdge social network”: una costruzione complessa, nella quale i consigli rapidi e i botta e risposta dati al volo si rivelano i mattoncini fondamentali. Ma questo è esattamente quello che avviene anche nelle organizzazioni, no?