Sono contento che negli ultimi tempi il tema dei profili personali in intranet e nelle community interne abbia fatto un gigantesco passo in avanti; si è infatti passati dal problema di capire perché dovremmo averli a quello, molto più pratico, di come far compilare il profilo ai dipendenti.
Si, perché la grossa novità (si fa per dire) che stiamo scoprendo e che non basta mettere a disposizione la mera possibilità affinché i dipendenti accorrano a compilare la sospirata scheda. Ma come? Abbiamo fatto le barricate per riuscire ad avere questa funzionalità e adesso la snobbate in questo modo? Che ingrati.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, e la constatazione di questa amara verità è di fatto il primo passo per capire meglio come funzionano le dinamiche di partecipazione. Le persone, nella vita e ancora di più in azienda, non fanno nulla se non percepiscono un qualche valore, reale o potenziale. E il profilo personale, lasciato a se stesso, ha solo l’aria di una vaga promessa.
E questa promessa viene tradita tutte le volte che:
Parlo di questo tema perché è uscito un articolo, come sempre illuminante, di Oscar Berg dedicato proprio ai profili personali (intitolato “The employee profile – What’s in it for me?“). Nell’articolo Berg analizza in modo dettagliato tutti i fattori di impedimento, che dicendono come declinazioni dal Grande Problema Principale, ovvero l’inutilità percepita. Ecco le ragioni che elenca per motivare il disinteresse del personale:
Come vedete sono tutti problemi seri, che riguardano in primo luogo fattori di comunicazione e accompagnamento, oltre che di tecnologie performanti.
Ecco invece quali sarebbero gli elementi di un possibile scenario che favorisse al massimo la partecipazione dei dipendenti:
Come vedete, in questo scenario il profilo non è più un’ulteriore incombenza, ma un’ulteriore possibilità, che le persone percepiscono perché è stata ben descritta e comunicata.
La disponibilità a partecipare non quindi è una caratteristica dei singoli, che alcune aziende avrebbero la fortuna di avere ed altre no, ma un percorso che può essere progettato
A volte il gradino da superare (economico, tecnologico, culturale, cognitivo) per partecipare è semplicemente troppo alto. Abbassiamolo, e le persone lo saliranno.