Ogni tanto arriva dall’iperspazio qualche società di consulenza internazionale che ci dice quali sono i software migliori in circolazione per gestire i contenuti aziendali. E’ il caso di Forrester, un’azienda che vive su Marte e che ogni tanto sforna i suoi mitici report.
Uno degli ultimi, relativo ai sistemi di Enterprise content management (ECM), ha il roboante di titolo di “the Forrester wave: Enterprise content management Q4 2011“.
Ora la mia domanda è semplicemente questa: perché nelle parti “fighe” di questi report (quelle in alto a destra per intenderci) devo sempre trovare prodotti che, quando me li ritrovo installati nelle aziende, suscitano, nel migliore dei casi, moti di ribrezzo nella maggior parte dei dipendenti?
Le risposte possibili che mi sono dato per spiegare lo scarto valutazioni teoriche e esperienza quotidiana sono le seguenti:
1) il software è buono, ma in azienda è stato implementato male (da società di consulenza simili a Forrester)
2) il software è buono, ma per fare un’altra cosa rispetto a come viene usato (m siccome il software stava nel quadrante alto lo abbiamo preso lo stesso)
3) il software è “troppo” buono, e mentre ai dipendenti servono 3 cose lui ne fa 300 (e le 257 inutili sono tutte in primo piano rispetto alle 3 che servono)
4) il software è buono, funziona bene, ma si innesta su processi aziendali noiosissimi, e le persone associano la noia al prodotto, e non al processo (ok, questa è seria)
5) il software è buono ma solo in America
6) i Vendor pagano Forrester pr finire in questi report marziani
7) Ormai hanno messo quei nomi e si vergognano a toglierli.
Se vi interessa qui trovate il PDF da scaricare.