Quando si parla di collaborazione in azienda si rischia sempre di fare un po’ di confusione tra livelli, strumenti e significati diversi. Dopo tutto si collabora parlando, telefonando, passandosi documenti, e in tanti tanti altri modi. E per questo parlare di “strumenti di collaborazione” o di “intranet collaborativa” rischia spesso di confondere ciò che dovrebbe invece contribuire a chiarire.
Ora, in genere si riconosce un buon modello esplicativo quando non solo riesce ad illuminare in modo chiaro pezzi di realtà, ma anche quando riesce a farlo in modo elegante e possibilmente semplice. E il modello delle tre velocità, ha proprio questo pregio.
Il modello, in sintesi, è questo: la collaborazione in ogni organizzazione avviene *sempre* (e questo è importante) su tre piani diversi, corrispondenti a 3 diverse “velocità”:
Questi tre livelli sono presenti in ogni ambito che preveda collaborazione, e vengono “agiti” di volta in volta con strumenti più o meno adeguati (a partire dalla triade infernale telefono – email – dischi di rete).
Uno strumento per ogni velocità
Ne esistono diversi di strumenti per collaborare (da Hangout a Yammer, da Sharepoint a WordPress) ed il pregio del modello è proprio quello di poter collocare in modo funzionalmente corretto un buon numero di soluzioni che oggi affollano il mercato e vengono frettolosamente classificate sotto il termine-ombrello di “strumento per la collaborazione”.
Ancora più interessanti sono a mio modo di vedere alcuni principi strategici che dovrebbero essere cultura comune per ogni progettista di ambienti di collaborazione interni:
Interessante vero?
Esistono tantissimi tool online per collaborare con i colleghi da remoto: è importante definire i canali corretti per ogni tipo di comunicazione, e selezionare tool e strumenti in base anche alle funzionalità necessarie. Questi per esempio sono i tool che abbiamo selezionato per progettare la intranet e collaborare.
A tutti voi, buona collaborazione!