Jane McConnell, parlando del ruolo chiave dell’uomo HR nei progetti intranet, descrive nel contempo due esempi di diverso approccio nella promozione dei tools intranet all’interno dell’organizzazione:
1) “Rendi disponibile il tool e lascia che le persone che lo useranno guidino la strategia”
2) “Carca di capire bene come le persone lavorano e dai loro ciò che gli serve”
L’alternativa, insomma è: apertura o metodologia? Comportamenti emergenti o User Centred Design? Jane non prende posizione per l’una o per l’altra, ma si limita a rilevare come entrambe possano giocare un buon ruolo nell’evoluzione della intranet (per inciso: Jane attribuisce ad HR un compito fondamentale in questo, e io sono d’accordo).
Confesso che propendo, per inclinazione personale prima ancora che per metodologia adottata, a privilegiare la seconda soluzione, anche se la prima conserva un suo fascino, subordinato tuttavia alla capacità dell’organizzazione di adattarsi in modo rapido ai diversi utilizzi emergenti dei software. Direi che, in estrema sintesi, la prima soluzione può funzionare, a mio parare, in contesti più maturi dal punto di vista culturale e organizzativo.
Sia come sia, quello che è sicuro è che non c’è una terza alternativa a questo dilemma (ci possono esseere semmai dei compromessi), e in particolare non funziona – mai – questa terza possibilità (che Jane, curiosamente, non prende in considerazione):
3) “Metti in piedi il tool perché è di moda e i consulenti ti hanno detto che è fico e costruiscilo secondo la tua personale idea di come dovrebbero andare queste cose e fregatene delle persone che lo useranno tanto tu ti stai divertendo un casino e ai Capi piace come gli hai venduto ‘sta cosa e quindi tutto va a gonfie vele. E poi comunque è gia tutto realizzato per cui…”.
Ecco, questo proprio no.