Quest’anno ho deciso di fare meno formazione e più consulenza, tanto per provare ad esplorare territori nuovi (e anche perché sono stato tirato in mezzo, ma la vita è così: una via di mezzo tra scelte, necessità e appropriazione consapevole delle proprie necessità).
beh, insomma, comunque non avevo calcolato che questo avrebbe implicato la lettura sistematica di bandi di gara pipposissimi unita a presentazioni dall’esito incerto a clienti mediamente disinteressati e confezionamento di offerte lanciate sul mercato come messaggi nella bottiglia.
In questa attività un po’ disarticolata mi sono imbattuto, grazie al solito tam tam, nel bando del comune di Firenze per la fornitura della piattaforma intranet (per i fanatici, il capitolato tecnico è scaricabile in .doc da qui).
Ora, fermo restando che ho una nostalgia immensa di quando la home page del Comune di Firenze era la peggiore pagina web italiana (e batteva davvero ogni record) mi sono reso conto di quanti passi avanti siano stati fatti nei requisiti che le organizzazioni definiscono su progetti di questo tipo.
Leggendo il bando infatti troviamo, oltre a cose più canoniche quali autenticazione, integrazione applicazioni, creazione dinamica form ecc, che:
– Deve costare poco (e questo taglia fuori i grandi vendor)
– Deve essere tutto open source (idem)
– Deve essere personalizzabile dall’utente (fine del Grande Portale)
– Deve avere gli Rss con aggregatore integrato (idem)
– Deve avere il wiki
– Deve avere chat, folder personale, agenda condivisa
– Deve avere forum, sondaggi, questionari
– Deve avere un sistema di project management
e tante, tante altre cosucce mica male.
Guardate che non sono cose da poco: qualche anno fa credo proprio non avremmo trovato neanche la metà di requisiti di questo tipo in un bando come quello (credo).
Insomma, direi proprio che si stanno affermando una serie di nuovi standard anche solo dal lato dei requisiti tecnologici.
E questa è certamente una buona notizia.