La letteratura grigia di un’organizzazione è l’insieme di “discorsi” informali che si svolgono in un’azienda. Chiacchiere da bar, consigli dati al volo, piccole riunioni estemporanee nei corridoi, storie e racconti che girano, tabelle unte e bisunte che ci vengono passate di fretta, foglietti volanti, cose sentite dire, trucchi e suggerimenti del collega della stanza a fianco.
Questa letteratura è il cuore che manda avanti la baracca. Non ci credete? Provate a entrare in un’azienda e a capire come funziona basandovi solo sull’organigramma, sulla mission, sullo schema dei processi, sulle procedure codificate. Vedrete che non funziona così.
In realtà l’apprendimento e l’innovazione si situano sempre in un’area di feedback, che è l’area dove si collocano le relazioni e le “conversazioni situate” che nascono come risposta di una data micro-comunità a certi input ambientali.
Su questo punto fa chiarezza un bell’articolo di Salvatore Roberto Capacchione, pubblicato, pensate un po’, su Comunitazione, il portale legato alla facoltà di Scienze della comunicazione (un portale che avevo messo ottimisticamente nei miei bokmark, ma nel quale non avevo fino ad ora trovato nulla di veramente interessante, confesso). L’immagine a fianco è tratta dall’articolo.
L’articolo si intitola: “intranet o internet: l’importante in azienda è gestire la conoscenza“, ed è diviso in tre parti. Niente di veramente sconvolgente, solo la precisa intenzione, unita a qualche ottimo consiglio, di agire concretamente su questo specifico terreno organizzativo.
Un terreno, bisogna dirlo, minato oggi da pessime abitudini, tanta diffidenza, preconcetti, idee strampalate su che cosa voglia dire comunicare.