Quando ero giovane e spensierato (!?) mi divertivo a scimmiottare i grandi, cercando di imitare il loro stile: Theodor Adorno era uno dei miei preferiti, e in special modo il suo capolavoro, “Minima Moralia”. Visto che domani è S. Valentino ho ripescato un mio aforisma scritto all’epoca su sessualità, passione, sentimento. Da notare l’utilizzo di quella che Adorno chiamava “dialettica negativa” (ovvero: l’arte di rivoltare la frittata…) Sembra o non sembra il nostro Theodor?;-)
“Il cinismo compiaciuto, che nelle questioni d’amore rivendicava la priorità della sessualità, preso alla lettera dall’ideologia televisiva, che lo ha accolto come dogma, si è trasformato nel suo opposto.
Le due sfere di amore e di sessualità, che nel cinismo conservavano uno scarto tra di loro (il cinismo sovrapponeva provocatoriamente ciò che almeno nel concetto era distinto) hanno finito per abbracciare lo stesso territorio dell’esperienza e la non coincidenza, che la percezione poteva rilevare, almeno in prima istanza, tra sentimento e desiderio, viene corretta dal confortante sapere medico-scientifico.
Parlando di sentimenti si finisce per sembrare indecenti e il libertino, che in passato si emancipava dal soffocante dominio delle “nobili passioni” mettendo i suoi bisogni in primo piano, è diventata una figura arcaica, superata dalla necessità, pacatamente rivendicata, di avere diritto a “normali” rapporti. Il bisogno, il desiderio, e la loro soddisfazione, sono diventati ideologia, che nel momento in cui scredita l’esperienza del sentimento giudicandola inautentica e melensa, mistifica anche quel poco di piacere fisico, che solo in relazione alla precedente ideologia dei “sentimenti” conservava il suo valore liberatorio.
Giudicando “superata” la sfera del sentimento romantico, anche quella delle “passioni” si è avvizzita e la donna emancipata, che rivendica orgogliosamente la sua capacità di “gestire la sua sessualità”, assomiglia sempre di più al capo d’azienda che, cifre alla mano, misura perdite e guadagni con la serenità compiaciuta di chi fa il proprio dovere con meticolosità.”
Giacomo “Theodor” Mason 🙂