Non ho ancora capito se le famose “piattaforme” siano un vantaggio o un ostacolo alla diffusione dell’e-learning in Italia. Costano come uno yacht, sono più complicate di un razzo spaziale, hanno bisogno di manutenzione più di un albergo a cinque stelle e le persone che dovrebbero usarle le considerano poco più di un gioco da idioti. Colpa delle aziende produttrici? Dell’ignoranza manageriale diffusa? Buona la teoria ma pessima la realizzazione?
Un po’ di tutto questo, certamente.
Certo, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma bisogna ammettere che la situazione, oggi, ha del ridicolo. E’ chiaro che poi le aziende non investono. Ad ogni modo, eccovi qualche idea artigianale che supera in parte questi problemi. Non richiedono piattaforme ma solo un po’ di fantasia, buona volontà e un paio di colleghi smanettoni.
Tutte testate di persona. Funzionano.
La slide parlante
Procuratevi un programma tipo “Publisher”, poi prendete una web cam e fate fare al vostro docente una lezione in cui commenta le sue slide sul PC. Il tutto viene impacchettato e diffuso in intranet, un po’ come se fossero le lezioni del progetto Nettuno alla RAI. Se le lezione è molto lunga la si può spezzare in più parti per alleggerire il peso del download e permettere una visione granulare.
Si può anche aggiungere, nella pagina da cui si scaricano le lezioni, una bacheca di commenti da parte dei fruitori.
L’aula virtuale
Se ne parla tanto, ma si può realizzare con poco. Prendete il vostro docente in un’aula reale, lo riprendete con la telecamera e diffondete il segnale in intranet con un sistema come Net meeting: l’utente vedrà il docente, i materiali che il docente illustra, e potrà partecipare con una chat alla lezione. Il problema è la larghezza di banda del segnale.
Trovate voi la vostra dimensione ottimale.
Il forum verticale
Avete un progetto o prodotto che dovete illustrare alla popolazione? Craccatevi un forum da internet (ce ne sono tantissimi.), lo inserite in una pagina intranet in cui mettete la documentazione del progetto da scaricare. Poi prendete il capo progetto, o il product manager, insomma chi ne sa veramente qualcosa, e lo mettete a disposizione come tutor, avvisando via mail tutti i partecipanti e gli interessasti della presenza di questa opportunità.
Dopo un mese di discussioni, domande, approfondimenti, ecc. prendete questo materiale e lo trasformate in FAQ, o in capitoli di una lezione da scaricare. In questo modo la lezione è stata costruita da tutti (per inciso, questo è uno dei presupposti teorico-filosofici dell’e-learning).
Prendete tutto questo e racchiudetelo in una sezione della intranet che si chiamerà “Formazione”, in cui inserirete anche manuali, dispense, link utili, riferimenti interni aziendali.
Beh, quanto costa tutto questo? Nulla. Avete usato solo le competenze interne e le dotazioni aziendali, (posto che la vostra azienda abbia intranet, web cam, Pacchetti Office, ecc). Certo, non sarà la formazione con la F maiuscola di cui si vagheggia nei convegni sull’e-learning. Non c’è la tracciabilità, il costruttivismo, la modularità, l’interoperabilità, la scalabilità, l’impedenza, ecc.. ma intanto avete portato a casa qualcosa. E, probabilmente, risparmiato dei soldi.
Se poi volete capire di più sull’e-learning serio, vi segnalo una delle tante risorse in rete.