Dal team alla community. E ritorno

Gli articoli di Oscar Berg sono sempre molto interessanti (Oscar è uno svedese che si occupa di enterprise 2.0 e ha lavorato anche per l’IKEA) e come al solito anche gli schemi fanno la differenza.

In due post Oscar prova ad analizzare le sfumature organizzative della collaborazione: in azienda siamo abituati a pensare a team e task force, molto meno a gruppi informali o comunità – reali o potenziali – di pratiche e interessi.

E infatti molte tecnologie e progetti si concentrano sull’idea di team, ovvero:

– un gruppo di persone ristretto
– un gruppo di persone con un obiettivo preciso e output visibili
– un gruppo di persone con ruoli definiti
– un gruppo di persone con scadenze e task precisi

Ok, questo è il team, e molti software e tecnologia sono in grado, mediamente, di supportare questo tipo di situazione. Ma che cosa succede se il gruppo non è ristretto, non ci sono obiettivi precisi, le persone non hanno ruoli definiti e non hanno scadenze e task precisi?

Tutto quello che avviene in questa situazione non è più, in senso stretto, collaborazione, ma piuttosto cooperazione collettiva. Berg prova in questo post a tracciarne i confini.

Ma la cosa importante è che, anche in questo caso non è corretto pensare in termini di distinzioni e opposizioni. Qualunque team che funzioni si appoggia su reti di cooperazione collettiva, e all’interno delle reti di cooperazione collettiva avvengono fenomeni di organizzazione e definizione dei ruoli che portano verso una maggiore istituzionalizzazione.

Berg prova a rappresentare le cose così:

Fase 1: il team di crea da varie fonti organizzative

Fase 2: il team sviluppa un pensiero comune

Fase 3: i membri sono in contatto con altre fonti esterne

Fase 4: le fonti diventano esplicite ed entrano in gioco

Fase 5: si sviluppano hub

Fase 6: si sviluppano tecnologie per filtrare e supportare le informazioni prodotte nella rete

D’accordo, forse non è corretto parlare di “fasi”, perché in realtà molte cose avvengono in contemporanea o magari non nella stessa sequenza. Ma quello che è importante non è tanto questo, a mio parare, ma il fatto che team e community, collaborazione e cooperazione collettiva sono spesso due elementi che vanno di pari passo.

Possiamo creare tecnologie per i team, ma preso avremo bisogno di espanderle per dare “linfa” ai team, così come ogni social network interno che si rispetti ha bisogno, prima o poi, di strumenti per la produttività per quando le cose si fanno “serie”.